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ALLARME NELLA SANITA' DI ANZIO E NETTUNO. SI MOBILITANO I CONSIGLIERI COMUNALI

ALLARME NELLA SANITA' DI ANZIO E NETTUNO. SI MOBILITANO I CONSIGLIERI COMUNALI
Brutta aria per i servizi sanitari nel distretto Anzio-Nettuno. Crisi, mancanze, carenze di ogni genere e i due comuni si mobilitano.
A muoversi alcuni consiglieri comunali nettunesi: Giacomo Menghini del PD, Roberto Alicandri dell'IdV e Anna Ferrazzano dell'ApI che hanno protocollato una richiesta per discutere in consiglio della situazione dei servizi sanitari ad Anzio-Nettuno.
"Da quasi un anno - scrivono i tre consiglieri - è in atto un processo di riassetto organizzativo-funzionale dei servizi sanitari del Lazio ad opera della presidente Renata Polverini, nella sua qualità di Commissario ad acta per la Sanità. Già il 5 agosto 2010, con la delibera n. 42, questo Consiglio Comunale aveva votato all?unanimità una mozione che segnalava l?attenzione e la preoccupazione per le ricadute che tale processo avrebbe avuto sul diritto alla salute dei cittadini del nostro territorio, sollecitando l?attivazione di iniziative adeguate a costituire il giusto livello di condivisione delle problematiche della sanità territoriale. Di contro - proseguono nel documento protocollato in Comune - abbiamo assistito in queste ultime settimane al susseguirsi di notizie ed atti che suscitano la legittima preoccupazione della cittadinanza e di cui le rappresentanze politiche debbono giustamente farsi carico. A fine marzo la Direzione Generale della ASL Roma H aveva dovuto annunciare il blocco dei ricoveri presso i Reparti di Ostetricia-Ginecologia e di Pediatria dell?Ospedale di Anzio per carenza di personale sanitario, blocco poi scongiurato in extremis dall?autorizzazione alla proroga dei contratti del personale a tempo determinato, ma che rischia di ripresentarsi alla scadenza della proroga autorizzata. In questi giorni - continuano - si sta disponendo, ai sensi del Decreto del Commissario ad acta n. U0092 del 23 novembre 2010 'Piano Regionale Sangue', la chiusura del Centro Trasfusionale degli ospedali 'Riuniti' Anzio-Nettuno e il trasferimento del personale e delle attrezzature all?Ospedale di Velletri. Sul destino del Servizio di Senologia si rinnovano voci allarmanti. E? evidente - sottolineano i tre esponenti del centrosinistra - che il processo di riorganizzazione dei servizi sanitari sia indirizzato a tutelare l?esubero di offerta nella capitale, a tutto danno dei territori limitrofi, e che in questo quadro il Distretto Anzio-Nettuno paghi ulteriormente la sua condizione di perifericità rispetto alla zona dei Castelli Romani. La chiusura del Centro Trasfusionale appare rispondere a tale logica, senza tenere conto del ruolo che il presidio ospedaliero dei Riuniti di Anzio-Nettuno svolge non solo nel territorio dei nostri due comuni, ma nell?area limitrofa che si allarga anche alla Provincia di Latina, svolgendo la funzione di presidio di prossimità anche per Aprilia, Ardea e parte del territorio di Latina. Appare pertanto indispensabile convocare in seduta congiunta i Consigli Comunali di Nettuno ed Anzio, invitando la partecipazione attiva di rappresentanti regionali, della Direzione della ASL RMH, degli operatori socio-sanitari, delle associazioni di settore e della cittadinanza".
Sul fronte anche Anzio, con un ordine del giorno presentato da alcuni consiglieri comunali e che vede come primo firmatario il consigliere provinciale Romeo De Angelis; nell'ordine si richiede di discutere, in un consiglio straordinario, la questione riguardo il centro trasfusionale di Anzio che assicura una riserva importante e tempestiva di sangue a tutti i cittadini. "Credo che, a fronte dei documenti, delle discussioni e di tutto ciò che è uscito fuori in questo ultimo periodo - sottolinea De Angelis - sia fondamentale far uscire un'unica voce dal nostro territorio sul problema del ridimensionamento del centro trasfusionale, discutendone nella massima assise cittadina, ovvero il consiglio comunale. Come molti cittadini sono anche io un donatore, ed ho particolarmente a cuore questo fondamentale servizio per la città".
A muoversi alcuni consiglieri comunali nettunesi: Giacomo Menghini del PD, Roberto Alicandri dell'IdV e Anna Ferrazzano dell'ApI che hanno protocollato una richiesta per discutere in consiglio della situazione dei servizi sanitari ad Anzio-Nettuno.
"Da quasi un anno - scrivono i tre consiglieri - è in atto un processo di riassetto organizzativo-funzionale dei servizi sanitari del Lazio ad opera della presidente Renata Polverini, nella sua qualità di Commissario ad acta per la Sanità. Già il 5 agosto 2010, con la delibera n. 42, questo Consiglio Comunale aveva votato all?unanimità una mozione che segnalava l?attenzione e la preoccupazione per le ricadute che tale processo avrebbe avuto sul diritto alla salute dei cittadini del nostro territorio, sollecitando l?attivazione di iniziative adeguate a costituire il giusto livello di condivisione delle problematiche della sanità territoriale. Di contro - proseguono nel documento protocollato in Comune - abbiamo assistito in queste ultime settimane al susseguirsi di notizie ed atti che suscitano la legittima preoccupazione della cittadinanza e di cui le rappresentanze politiche debbono giustamente farsi carico. A fine marzo la Direzione Generale della ASL Roma H aveva dovuto annunciare il blocco dei ricoveri presso i Reparti di Ostetricia-Ginecologia e di Pediatria dell?Ospedale di Anzio per carenza di personale sanitario, blocco poi scongiurato in extremis dall?autorizzazione alla proroga dei contratti del personale a tempo determinato, ma che rischia di ripresentarsi alla scadenza della proroga autorizzata. In questi giorni - continuano - si sta disponendo, ai sensi del Decreto del Commissario ad acta n. U0092 del 23 novembre 2010 'Piano Regionale Sangue', la chiusura del Centro Trasfusionale degli ospedali 'Riuniti' Anzio-Nettuno e il trasferimento del personale e delle attrezzature all?Ospedale di Velletri. Sul destino del Servizio di Senologia si rinnovano voci allarmanti. E? evidente - sottolineano i tre esponenti del centrosinistra - che il processo di riorganizzazione dei servizi sanitari sia indirizzato a tutelare l?esubero di offerta nella capitale, a tutto danno dei territori limitrofi, e che in questo quadro il Distretto Anzio-Nettuno paghi ulteriormente la sua condizione di perifericità rispetto alla zona dei Castelli Romani. La chiusura del Centro Trasfusionale appare rispondere a tale logica, senza tenere conto del ruolo che il presidio ospedaliero dei Riuniti di Anzio-Nettuno svolge non solo nel territorio dei nostri due comuni, ma nell?area limitrofa che si allarga anche alla Provincia di Latina, svolgendo la funzione di presidio di prossimità anche per Aprilia, Ardea e parte del territorio di Latina. Appare pertanto indispensabile convocare in seduta congiunta i Consigli Comunali di Nettuno ed Anzio, invitando la partecipazione attiva di rappresentanti regionali, della Direzione della ASL RMH, degli operatori socio-sanitari, delle associazioni di settore e della cittadinanza".
Sul fronte anche Anzio, con un ordine del giorno presentato da alcuni consiglieri comunali e che vede come primo firmatario il consigliere provinciale Romeo De Angelis; nell'ordine si richiede di discutere, in un consiglio straordinario, la questione riguardo il centro trasfusionale di Anzio che assicura una riserva importante e tempestiva di sangue a tutti i cittadini. "Credo che, a fronte dei documenti, delle discussioni e di tutto ciò che è uscito fuori in questo ultimo periodo - sottolinea De Angelis - sia fondamentale far uscire un'unica voce dal nostro territorio sul problema del ridimensionamento del centro trasfusionale, discutendone nella massima assise cittadina, ovvero il consiglio comunale. Come molti cittadini sono anche io un donatore, ed ho particolarmente a cuore questo fondamentale servizio per la città".