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Non si è costituita parte civile nel processo ma Luisa D.B., la procace commessa romana che l'anno scorso, in topless su una spiaggia di Anzio, era stata denunciata per atti osceni in luogo pubblico, la sua rivincita l'ha presa.
La 27enne, dopo il proscioglimento del tribunale e l'archivio del caso, aveva ricevuto 25mila euro come risarcimento degli ingenti danni morali e d?immagine subiti a seguito della denuncia e del clamore mediatico suscitato dalla notizia. Una querelle che è finita su vari giornali internazionali e che si è conclusa qualche giorno fa con la condanna a un anno di reclusione per calunnia della mamma che l'aveva denunciata.
La mamma imputata aveva denunciato per atti osceni la commessa, ritenendo che quest'ultima, spalmandosi la crema solare sul seno, avesse "turbato" i suoi due figli adolescenti per i suoi atteggiamenti "scandalosi e volgari".
Nell'udienza tenutasi davanti al gup, la commessa, assistita dall'avvocato Gianluca Arrighi, non si è costituita parte civile, poiché è già stata risarcita in sede stragiudiziale con 25mila euro. "Si è definitivamente chiusa una vicenda giudiziaria - ha commentato Arrighi - che oltre ad aver confermato la piena liceità del topless in spiaggia, deve anche far riflettere sull' eccessiva facilità con cui, troppo spesso, vengono denunciate persone del tutto innocenti".

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